Carelianismo

Sulla scia del Romanticismo e del nazionalismo, alla fine del XIX secolo gli artisti finlandesi iniziano a interessarsi sempre più al Kalevala e al folclore

Alla fine del XIX secolo gli artisti finlandesi si dirigono verso la Carelia del Mar Bianco alla ricerca d'ispirazione, dando vita a quella corrente artistica che influenzerà tutte le arti finlandesi e che più tardi prenderà il nome di Carelianismo. I carelianisti s'ispirano al Kalevala e allo stile di vita tradizionale, e aprono la strada a nuove generazioni di folcloristi.

I fondatori di questa corrente artistica o, più in generale, modo di pensare sono Akseli Gallen-Kallela e Louis Sparre, che per primi intraprendono il pellegrinaggio nella "Terra dei canti". A loro fanno seguito lo scultore Emil Wikström, gli scrittori Juhani Aho, Eino Leino e Ilmari Kianto, i compositori Jean Sibelius e P. J. Hannikainen, gli architetti Yrjö Blomstedt e Vicktor Sucksdorff e tanti altri.

Particolarmente significativo è il viaggio nella Carelia del Mar Bianco di Into Kondrad Inha e Kusti Karjalainen tra la primavera e l'autunno del 1894. I frutti di questo viaggio sono l'opera Kalevalan laulumailta («Dalla terra dei canti del Kalevala», 1911) di Inha e le sue celebri fotografie tonde, nonché il dizionario del dialetto della Carelia del Mar Bianco redatto da Karjalainen e contenente oltre 10 000 vocaboli.

I viaggi dei carelianisti nella "Terra dei canti kalevaliani" continua fino agli anni '20 del XX secolo quando la frontiera tra Finlandia e Russia viene chiusa. I ricercatori mettono di nuovo piede nei villaggi folcloristici della Carelia del Mar Bianco solamente dopo la Seconda guerra mondiale, quando una parte di quei territori è sotto il controllo finlandese. Poi il confine viene chiuso di nuovo.